
Il nostro tempo, con le sue trasformazioni sociali e culturali, ci ha portato ad avere un’idea di salute legata alla dimensione corporea: si sta bene quando il corpo non sta male. Per ogni male si va allora dal medico o si ricorre al farmaco.
Ci sono però dei malesseri che non si risolvono con queste soluzioni, che persistono nonostante le visite mediche e rispetto a cui i farmaci si rivelano un temporaneo sollievo piuttosto che una definitiva soluzione. C’è in altre parole un malessere che, pur mostrandosi nel corpo, non si esaurisce guarendo il corpo, c’è una sofferenza di cui non si trova una specifica causa e che si presenta in certi momenti della vita, lasciando così supporre un’origine legata alla sfera psichica. Alcuni dei suoi nomi sono:

- ATTACCHI DI PANICO
- ANORESSIA
- BULIMIA
- DIPENDENZE
- SOMATIZZAZIONI
C’è poi una forma di malessere che non si vede nel corpo, ma che si avverte chiaramente. E’ un malessere che a volte si cerca di curare parlando con persone di fiducia o evitando di incorrere nella situazione che lo genera, ma anche queste soluzioni si rivelano a lungo andare inadeguate a una risolutiva presa in carico del problema. Alcuni nomi di questo malessere sono:

- DEPRESSIONE
- ANGOSCIA
- ANSIA
- OSSESSIONI
- FOBIA
Non esiste una regola per andare dallo psicologo
Sono molteplici le ragioni per cui si può decidere di intraprendere un percorso di natura psicologica:
abbandono – trasferimento – problemi relazionali – paura di legarsi a qualcuno – incorrere sempre nello stesso errore – lutto – senso di malessere indefinito
Situazioni che possono diventare sempre più insostenibili e che a volte si associano ad alcune forme di disagio come quelle sopra riportate. Per ciascuno è diverso, ma per ognuno si tratta di qualcosa che genera sofferenza, di qualcosa che preme per essere detto e trattato in un modo diverso.